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Con le continue minacce dell'ex presidente della Camera dei Deputati, Rodrigo Maia, di lasciare il DEM e di aderire ad un altro partito, viene alla luce l'opzione del partito di chiedere la cancellazione del mandato di Maia e di occupare il suo seggio.
Come prevede la legge, il politico può perdere il suo mandato se mette in atto la minaccia di aderire ad un altro partito, a meno che il partito non rinunci al suo mandato.
Ma sfortunatamente per Maia, il DEM non sembra intenzionato a lasciare che queste minacce passino inosservate. Il rapporto tra loro è teso.
La risoluzione TSE 22.610/2007 garantisce che la disaffiliazione senza giusta causa libera il partito dalla possibilità di richiedere la perdita del mandato elettivo.
Di conseguenza, se Rodrigo Maia confermasse la sua uscita dalla DEM, il partito potrebbe chiedere che venga reso vacante il posto di parlamentare affinché subentri il primo deputato del partito.
Le minacce di Maia riguardo l'uscita dal DEM provengono dalla sconfitta del suo candidato alla successione alla Camera, dove, secondo lui, il partito ha commesso “tradimento”. Da questa discussione iniziarono gli attriti.
Maia fa leva sull’idea del tradimento per cercare di classificare la sua partenza come frutto di “discriminazione personale”, una delle giuste cause di disaffiliazione.
Quindi crede che Maia perderà il mandato e verrà espulso dalla Camera? Commento!