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Foto: Internet |
Il Partito Comunista del Brasile ha deciso di non cambiare nome, ma di cambiare strategia per le elezioni del 2020, evitando di utilizzare il termine “comunista”, considerato secondo i sondaggi in declino nella società brasiliana.
Il PCdoB non cambierà nome, ma adotterà un “nome di fantasia” durante le elezioni del 2020. Il partito intende fare campagna in tutto il Brasile come “movimento 65”, evitando così di usare il termine comunista, identificato nei sondaggi interni come il male visto dai politici. La società brasiliana negli ultimi anni.
Fondato come Partito Comunista del Brasile, il PCdoB ha anche tenuto conferenze e commissionato ricerche di valutazione per un cambio di nome. In linea di principio, tuttavia, i leader del partito sono contrari.
Il partito, strettamente legato al PT dopo la ridemocratizzazione, intende adottare una strategia diversa nelle elezioni del 2020, lottando per conquistare importanti municipi del paese. La candidata sconfitta alla vicepresidenza nelle ultime elezioni, Manuela D´Ávila, dovrebbe essere lanciata candidato sindaco di Porto Alegre. L'acronimo valuta anche altri nomi considerati forti per San Paolo, Rio de Janeiro e le capitali del nord-est.
Parte della leadership del PCdoB sostiene che il partito debba avere un proprio candidato alla presidenza nel 2022.
Termine comunista in declino
L’adozione del nome di fantasia “Movimento 65” per le elezioni del 2020 è una strategia del PCdoB dopo che una ricerca commissionata dal partito ha indicato che il termine “comunista” è disapprovato dai brasiliani, soprattutto dopo il 2016, quando Dilma Rousseff fu messa sotto accusa.
Secondo la Costituzione federale, in Brasile è vietato a un partito politico fare campagna per il comunismo. Il testo, tuttavia, consente agli acronimi di portare nei loro nomi un’ideologia politica.
Creato nel 1958 in seguito al dissenso del PCB, il PCdoB fu rifondato nel 1962 per mano dell'allora deputato João Amazonas, che fu presidente del partito per 40 anni. Non potendo più esistere dopo l'AI-2, il PCdoB ha mantenuto il suo nome dopo la ridemocratizzazione, ma da allora non ha più lanciato un proprio candidato alla presidenza.